Trasformazione digitale: perché le PMI italiane sono ancora indietro?

Trasformazione digitale: perché le PMI italiane sono ancora indietro?

In occasione dell’evento di presentazione dell’OICE, il professor Roberto Leombruni, docente universitario presso il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis” dell’Università degli Studi di Torino, ha sottolineato l’importanza della trasformazione digitale per le piccole e medie imprese del nostro territorio.

Secondo Leombruni, il report pubblicato dall’Osservatorio rappresenta un vero e proprio sguardo al microscopio sulle PMI dell’area Nord Ovest in tema di transizione digitale.

Il digital ha imposto un profondo mutamento nei modelli di business delle aziende di molti settori e, di fronte ai rapidi cambiamenti delle nuove tecnologie, riuscire a tenere il passo diventa una necessità pressoché ineludibile.

Eppure le nostre PMI sono ancora indietro nella digitalizzazione.

Stando al Rapporto e-commerce 2017 di BEM Research, le piccole e medie imprese italiane erano tra i fanalini di coda per il commercio elettronico: avevano raggiunto soltanto la 21° posizione su 24 paesi europei come fatturato e-commerce. Un divario decisamente troppo ampio da recuperare nel breve periodo.

In Italia, dunque, l’anno zero delle PMI è stato il 2016: un avvio in forte ritardo rispetto alle aziende europee che avevano già da tempo intrapreso la via della trasformazione digitale.

La digital transformation rappresenta un’enorme opportunità per le aziende di ogni settore e dimensione, ma per le PMI è una vera e propria necessità per rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione sempre più dinamico e orientato al digitale. La presenza online, pertanto, è diventata la condizione necessaria alla sopravvivenza delle PMI italiane.

 

 

 

Osservatorio per il Commercio Elettronico Piemontese per le PMI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Condividi.