Negli ultimi anni, le truffe legate ai pagamenti aziendali hanno assunto una forma sempre più subdola, precisa, e — soprattutto — credibile.
Basta un’email con un tono coerente. Un IBAN modificato. Una comunicazione che sembra arrivare da un fornitore conosciuto. E l’inganno è fatto.
Non si parla di minacce astratte. Si parla di episodi che succedono ogni giorno, anche in PMI e grandi aziende.
A fine mese, mentre ufficio acquisti e amministrazione si occupano dei pagamenti ai fornitori, può bastare una semplice email con un logo credibile e un tono coerente per far scattare l’inganno. Un dettaglio apparentemente innocuo — un nuovo IBAN comunicato senza preavviso — rischia di far partire un bonifico verso un conto fraudolento. Il danno, in questi casi, è immediato.
Questo tipo di attacco ha un nome: Business Email Compromise (BEC).
E secondo l’FBI, è tra le minacce cyber più costose al mondo: nel 2023, ha generato oltre 2,9 miliardi di dollari di perdite a livello globale.
E non serve essere “una grande azienda” per finirci dentro. Basta una procedura non controllata o un disattenzione del personale.
Dietro le cifre delle frodi più note — Pathé (19 milioni), Crelan Bank (75 milioni), Governo austriaco (1,2 milioni) — si nasconde uno schema ricorrente e pericolosamente semplice.
Un’email apparentemente legittima, firmata da un fornitore o un referente noto.
Un tono coerente, magari addirittura basato su scambi precedenti rubati da una casella violata.
La maggior parte delle frodi BEC (Business Email Compromise) avviene così: nessun malware, nessun virus da bloccare. Solo una comunicazione che fa leva su fretta, fiducia e routine.
Molte aziende pensano che avere un buon antivirus o una password complessa sia sufficiente per proteggere l’intero patrimonio aziendale.
Ma le frodi non colpiscono (solo) la tecnologia. Colpiscono i comportamenti, le persone e la loro disattenzione.
Soprattutto quando non ci sono procedure, doppie conferme, o cultura del rischio.
Il punto è semplice — e vale per tutte le imprese, di ogni dimensione: la sicurezza non si improvvisa. Si costruisce.
Non servono tecnologie fantascientifiche. Servono processi chiari, buonsenso digitale, e strumenti adatti al contesto.
Ecco alcune misure che ogni impresa può — e dovrebbe — adottare:
La business unit TEC di GBS Group lavora con le PMI per costruire infrastrutture IT che non siano solo sicure, ma che supportino davvero la continuità operativa.
La sicurezza nei pagamenti è un tassello critico di questo sistema.
Progettiamo policy, automatismi e sistemi che aiutano l’azienda a difendersi dagli errori umani, dalle truffe e dalle falle di processo — prima ancora che dai virus.
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