In uno scenario sempre più digitale e distribuito, la migrazione al cloud rappresenta per le PMI una leva essenziale di competitività. Tuttavia, insieme ai vantaggi in termini di scalabilità, efficienza e accessibilità, cresce anche la superficie di esposizione al rischio.
La sicurezza dei dati in ambienti cloud non può più essere considerata un tema tecnico riservato all’area IT: è un fattore critico per la continuità operativa, la compliance normativa e la fiducia del mercato.
In questo approfondimento analizziamo perché oggi la cloud security rappresenta una priorità strategica per le imprese di piccole e medie dimensioni, quali sono le minacce più rilevanti e quali soluzioni risultano realmente efficaci e sostenibili.
I dati cloud, ossia tutte le informazioni archiviate, gestite o elaborate tramite servizi cloud (pubblici, privati o ibridi), sono oggi al centro dell’operatività aziendale. Comprendono documenti, database, email, backup, applicazioni gestionali e informazioni sensibili su clienti, fornitori o partner.
Proprio per la loro centralità, i dati cloud rappresentano il bersaglio preferito di attacchi informatici, data breach e accessi non autorizzati.
Secondo recenti studi, il 45% delle PMI europee che hanno subito una violazione informatica nel 2024 utilizzava ambienti cloud senza un modello di sicurezza cloud strutturato. I dati aziendali sono quindi sì “delocalizzati” — ma anche più esposti, se non gestiti con rigore.
Molte PMI sono ancora convinte che la cloud security sia un tema da enterprise. In realtà, le imprese più piccole sono spesso più vulnerabili: infrastrutture ibride non presidiate, mancanza di policy, sistemi legacy affiancati a piattaforme moderne, risorse IT limitate.
Eppure, il danno da attacco informatico in cloud può bloccare intere attività, generare perdita di dati critici e causare pesanti danni reputazionali.
Cloud e sicurezza non sono due ambiti separati. Quando si parla di trasformazione digitale, è fondamentale includere fin da subito una strategia cloud per la sicurezza dei dati, capace di bilanciare performance e protezione.
Ecco le principali vulnerabilità che interessano oggi le PMI in ambiente cloud:
1. Gestione inefficace di identità, credenziali e accessi
La mancanza di autenticazione forte rende facile l’accesso da parte di attori malevoli.
2. API e interfacce non sicure
Le API che collegano servizi cloud o applicazioni interne diventano un vero “cancello” se non sono protette adeguatamente.
3. Dirottamento degli account cloud
Quando un account aziendale viene compromesso, l’hacker non agisce più dall’esterno, ma come se fosse un utente interno. Questo significa che può accedere ai dati riservati, modificare informazioni sensibili o sabotare processi critici senza attivare allarmi evidenti.
4. Minacce interne (insider threat)
Non tutti i rischi vengono dall’esterno. Anche un collaboratore interno — consapevole o disattento — può generare danni significativi
5. Affidarsi a fornitori non verificati
Molte PMI delegano la gestione dei propri dati a fornitori esterni senza aver realmente compreso quali protocolli di sicurezza siano in atto, come vengono gestiti gli aggiornamenti, chi ha accesso ai dati e come vengono protetti. In assenza di una verifica puntuale (anche minima), si rischia di costruire l’intera infrastruttura digitale su basi fragili
Le soluzioni di cybersecurity più efficaci oggi per proteggere i dati cloud non richiedono più investimenti da grandi enterprise. Esistono strumenti scalabili e sostenibili, perfettamente calibrati sul tessuto delle PMI.
Le aziende che decidono di investire in cloud security non si limitano a “installare soluzioni”: ripensano processi, responsabilità, cultura interna.
La tecnologia è uno strumento, ma è l’approccio a fare la differenza.
In questo contesto, il ruolo di un partner come GBS Group è affiancare le imprese con un approccio strutturato, che valorizza l’esistente senza stravolgere i processi operativi.
L’intervento parte sempre da un’analisi approfondita dello stato attuale, per identificare le reali vulnerabilità e costruire un piano di protezione personalizzato. Ogni soluzione è calibrata sul contesto aziendale, sui flussi già in uso e sugli obiettivi di business.
Il risultato?
Un ulteriore vantaggio è dato dalla disponibilità di molte tecnologie in modalità “as a service”, con costi modulabili in base alle dimensioni e alle esigenze: una formula che le rende accessibili anche alle PMI, senza richiedere investimenti infrastrutturali complessi.
Le imprese che hanno già consolidato un approccio maturo alla cloud security condividono alcuni comportamenti chiave:
Come indicato anche nel nostro approfondimento dedicato alla cybersecurity per le PMI, non si tratta solo di “difendersi”, ma di costruire uno “scudo digitale” in grado di resistere, reagire e ripartire rapidamente.
In un mercato sempre più interconnesso, l’unica vera strategia è quella che integra sicurezza e crescita, tecnologia e visione imprenditoriale.
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